Iniziativa della Regione Lombardia
Un censimento per l’amianto
Anche i privati devono adempiere a questo semplice obbligo
L’amianto, o asbesto, è un minerale naturale a struttura fibrosa, molto utilizzato in passato. Dopo il censimento di strutture industriali e pubbliche, come scuole, ospedali etc., l’Azienda Sanitaria Locale (ASL), ha avviato il censimento di tutti gli edifici privati in cui è presente l’amianto: dalla semplice villetta unifamiliare ai grandi condomini.
Si tratta di un’iniziativa di ampio respiro, che si prefigge gli obiettivi, tra gli altri, di tenere sotto controllo e di abbattere ulteriormente l’inquinamento ambientale di questa fibra minerale: un inquinamento che, peraltro, è già a livelli estremamente bassi, con una riduzione di dieci volte nell’ultimo decennio.
Per chiarezza occorre specificare che si tratta esclusivamente di sapere dove ed eventualmente quanto ce n’è di amianto in queste costruzioni.
Il censimento, promosso dalla Regione Lombardia e operativamente svolto dalle ASL, è un adempimento molto semplice e richiede la compilazione di un solo modulo: il proprietario dell’edificio o nel caso esista, l’amministratore condominiale, deve infatti compilare una “scheda” - chiamata modulo NA/1 - indicando se nella propria abitazione siano presenti strutture edilizie o manufatti di amianto, o anche solo se questi contengano l’amianto.
Da dove partire
Prima di tutto, è necessario stabilire se nella propria abitazione siano presenti manufatti di amianto o contenenti amianto. Con una importante premessa: se l’edificio è stato costruito dopo il 1994, si può essere pressoché sicuri che non c’è amianto, il cui uso era già vietato per legge. In questi casi è comunque sufficiente una rapida verifica per maggiore sicurezza.
Dove si può trovare
Per edifici costruiti prima del 1994, occorre un po’ più d’attenzione, in particolare al tetto. Molti edifici infatti hanno il tetto costituito da lastre ondulate di colore grigio, note come “eternit”: si tratta di un materiale chiamato anche “cemento-amianto”, o “fibrocemento”, perché costituito da cemento e da una ridotta percentuale di amianto, che può arrivare al dodici per cento. Molto più raramente, specie in abitazioni molto vecchie, l’amianto può essere presente anche in altri posti: guarnizioni della caldaia, isolamento termico delle tubazioni del riscaldamento, canne fumarie e simili. L’elemento più importante da considerare nella valutazione del rischio è rappresentato dalla friabilità dei materiali.
Come riconoscerlo
L’amianto detto “friabile” (es.: coibentazioni di impianti di riscaldamento , guarnizioni di caldaie, isolamenti termici, ecc…) si può ridurre in polvere con la semplice pressione delle mani ed è il più pericoloso.
L’amianto “compatto” (es.: coperture in cemento-amianto, canne fumarie ecc…) può essere sbriciolato o ridotto in polvere solo con l’ausilio di attrezzi meccanici.
In questa ricerca, può venire in aiuto il sito Internet ASL, al link www.asl.bergamo.it che riporta tutta una serie di utili consigli per identificare la presenza di amianto, corredati da chiare fotografie esplicative.
Cosa fare se trovo l’amianto
Accertata la presenza di amianto nell’abitazione, come detto occorre procedere alla compilazione della scheda “modulo NA/1”, che può essere scaricata dal sito Internet dell’ASL www.asl.bergamo.it o richiesta alle sedi di ambito del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria bergamasca , Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro (Psal) o Servizio Igiene e Sanità Pubblica (Sisp), dove dovrà poi essere riconsegnata. A breve la scheda sarà disponibile anche presso gli uffici tecnici dei rispettivi Comuni.
II Piano Regionale
Il Piano Regionale Amianto Lombardia (Pral) è contenuto nella legge regionale n°17 del 2003 e prevede il censimento attraverso la compilazione di un’autonotifica da parte dei proprietari.Una volta completato il modulo, lo stesso può essere inviato o consegnato agli uffici territoriali della Asl.
La bonifica
La bonifica va effettuata, previa notifica o piano di lavoro, da presentare all’ASL.
Negli interventi devono essere rispettate le procedure tecniche, per la salvaguardia dei lavoratori e per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico.
Tipologie di bonifica
Rimozione: l’amianto viene asportato.
Incapsulamento: trattamento con prodotti penetranti o ricoprenti che impediscono la dispersione di fibre;
Confinamento, separazione dell’amianto dai locali abitativi con barriere a tenuta (es.: controsoffittature)
La presenza di amianto negli edifici deve essere notificata ad ATS (Agenzia di Tutela della Salute).
In caso di segnalazioni/esposti il Comune chiede al proprietario dell’immobile di fornire valutazione del rischio, attraverso l’elaborazione dell’indice di degrado, firmato da un professionista e presentato dal proprietario al Comune.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Ecologia comunale: tel. n. 035 759917 e mail: ecologia@albino.it oppure all’ATS: telefono centralino 035 306111.