Chiesa della Santissima Trinità

La chiesa primitiva venne realizzata nel XV secolo. Nel 1575 San Carlo Borromeo visitò la chiesa tra il 14 ottobre e 24 novembre, periodo in cui si fermò nella pieve di Albino.
Indirizzo Via Santissima Trinità, 24021 Albino BG, Italia
Cap 24021
Modalità di accesso

Il percorso pedonale è costituito da una scalinata in salita in acciottolato. La chiesa è raggiungibile in auto tramite strata asfaltata. Ingresso libero. 

Descrizione Morfologica
Tipologia a navata unica allungata con copertura in legno. Alla chiesa si può accedere dalla strada comunale posta sul lato ovest, salendo un'ampia gradinata dotata di gradini a lunga pedata realizzati con cordonature in arenaria e piane in selciato; oppure mediante una seconda strada comunale che giunge in quota al piccolo sacrato antistante la chiesetta. È una chiesetta orientata liturgicamente e preceduta da portico in opera su quattro pilastri in marmo di Abbazia lavorato a punta. Architravi pure in vivo reggono la falda ad un solo spiovente del portichetto. Anche il pavimento del portichetto è in basolato sistemato ad opus incertum. L'ingresso è dotato di serramento in legno due ante, con antelio di servizio, il tutto in opera su contorno in arenaria con fregio e coronamento. Ai lati del portale due finestre pure in contorno di vivo con inferriate di sicurezza e serramento di finestra permettono di guardare nella chiesetta. Attraverso questa porta d'ingresso si perviene al vano della chiesetta che presenta una sola navata suddivisa da due archi sesto acuti in tre campate. Sugli archi appoggia l'architrave di colmo del tetto che è a due spioventi con tavellonato compatto in vista. Travetti, travi e tavelle sono dipinti e decorati rusticamente. La seconda campata presenta in lato di monte una cappella discretamente profonda, mentre la terza campata è stata occupata in parte dal presbiterio, che è stato portato avanti per ospitare l'altare comunitario. Questa campata presenta nella parte alta due loggette che, come vedremo, sono aperte ad arco verso la navata. Il presbiterio presenta l'arco trionfale a tutto sesto verso la navata, ha pianta rettangolare ed è coperto da una tazza in opera su quattro archetti. L’aspetto molto semplice e sobrio dell’esterno, con profilo a capanna e piccolo portico a una falda, fa da contrasto alla decorazione interna delle pareti, del soffitto ligneo e dell’intradosso degli archi acuti trasversali. In contrapposizione a questi temi di matrice popolare gli stucchi bianchi e dorati della cappella laterale.

Descrizione Storica
La chiesa primitiva venne realizzata nel XV secolo. Nel 1575 San Carlo Borromeo visitò la chiesa tra il 14 ottobre e 24 novembre, periodo in cui si fermò nella pieve di Albino. Del 1941 è la costruzione dell’avancorpo, tramite erezione del portico sul fronte principale della chiesa; nel 1955 invece è svolto il rifacimento della pavimentazione interna della chiesa. È la chiesa parrocchiale di Fiobbio fino al Settecento quando per la grande distanza delle contrade Coter (Cuter), Carrara (via S. Benedetto), Gatti, Cadella, Grassi (via Grasse) e Fumiano (via Lucchetti) dall’oratorio della SS. Trinità, e del forte incremento demografico degli ultimi decenni del Seicento venne eretta una nuova chiesa (ex parrocchiale di Sant’Antonio da Padova) posta in un luogo più accessibile.

Elementi Significativi
Già nel 1575, durante una visita apostolica di San Carlo Borromeo, la si descrive ben decorata e si sottolinea la bellezza e il pregio dell’affresco raffigurante la SS. Trinità posto dietro l’altare maggiore. Nell’abside della chiesa comparivano infatti due affreschi, oggi strappati. Il primo della scuola bergamasca, 1430 ca, rappresentante appunto la Trinità, il secondo, del 1480 ca., un Trittico della Madonna della bottega dei pittori Marinoni di Desenzano; entrambi furono scoperti e restaurati nel 1965. Sull’altare era collocato l’olio su tela di Gian Battista Moroni, Trinità, che oggi si trova nella chiesa di San Giuliano. Il dipinto si ispira a un’immagine esemplare di Lorenzo Lotto, ma è ben altrimenti densa di significati teologici per la diversa funzione attribuita a Cristo, punto di convergenza tra l’arcobaleno (Empireo), il globo terraqueo e il paesaggio terreno.

Riferimenti Catastali
Censuario di Albino, mappali 687-872-846

Bibliografia
Le chiese delle diocesi italiane, Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e Servizio Informatico della Conferenza Episcopale Italiana
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=30779
Giovan Battista Moroni: lo sguardo sulla realtà, 1560-1579, a cura di Simone Facchinetti, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2004
AA.VV., Storia delle terre di Albino: dalle origini al 1945, vol. 2 I temi, a cura di Alberto Belotti, Orazio Bravi e Pier Maria Soglian, Brescia, Grafo, 1996
UMBERTO CERUTI, Chiese e santuari di Albino, Brusaporto, Algigraf, ottobre 2009
MINA GREGORI, Giovan Battista Moroni: tutte le opere, Bergamo, Bolis, 1979

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