Descrizione
Descrizione Morfologica
Via in salita che porta alla piazza della chiesa parrocchiale.Il nome deriva da ol rés (termine bergamasco tradotto con selciato), indica una pavimentazione di ciottoli di fiume, il termine risöl (rizzolo) allude alla via in salita. Fino agli anni Cinquanta del secolo scorso tutte le vie di paese erano acciottolate e resistevano per secoli all’usura e alle intemperie. Gli esperti di selciatura erano denominati i “rissì”. Era conosciuta anche come via de Tuvo, probabilmente per l’affioramento, in quel luogo, di un’estesa concrezione di travertino (tufo calcareo) originatasi per sedimentazione dalla deposizione di sali disciolti in acqua, e successivamente tornata in superficie a causa dello slittamento a valle nel corso dei secoli del letto del fiume Serio. I lavori per il rifacimento di piazza S. Giuliano nel 2002 hanno messo in vista come la parte centrale di Albino poggi appunto su uno zoccolo di tufo, terzo terrazzo fluviale (superficie pianeggiante delimitata da scarpate che costituisce l'espressione di episodi di erosione da parte di un corso d'acqua) del fiume Serio.
Descrizione Storica
Ai tempi della fabbrica di S. Bartolomeo, 1136, e nei secoli XIV-XVII, la via era conosciuta col nome di Contrada Tuffi.
In un atto notarile del 1668 viene chiamata invece risöl.
Successivamente diviene poi via Vittorio Veneto, è pavimentata nel 1955.
Bibliografia
Che cosa resta della Misericordia ad Albino?, Bollettino Parrocchiale, n° 10-2004
AA.VV., Storia delle terre di Albino: dalle origini al 1945, vol. 1 Le età, a cura di Alberto Belotti, Orazio Bravi e Pier Maria Soglian, Brescia, Grafo, 1996
FELICE NANI, Ol Porteghèt ed il Bettolino del comune di Albino, Albino, R.C.S.A, ottobre 1999
MARIO DA SOVERE, La toponomastica del Comune di Albino, Villa di Serio, Edizioni Villadiseriane, 1996
Modalità d'accesso
La via è in salita e lastricata con il porfido. L'accesso è libero.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2024, 08:33